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Una Foto Al Giorno

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Una foto al giorno...mette il pazzo intorno


1 ottobre 09: Guerre Intestine PDF Stampa E-mail

Guerre Intestine

"Signora ma che è successo?","Nella guerra, giuvinò, stiamo proprio in guerra; stanno sparando, la gente correva da tutte le parti,...con le bandiere rosse,...poi sono arrivati e li hanno spinti via". Negli occhi di quella signora, confusa almeno quanto me, si intravedeva un'espressione poliedrica, sì una paura di un qualcosa di poco chiaro, ma sopratutto un dispiacere, un dispiacere profondo, di uno degli ennesimi, gravi, disagi di Napoli, che anche se intrinsecamente, ci fanno sentire come scomodi, come su una sedia tarlata su cui hai paura di cadere, come un quadro che lì appeso aspetta solo di venire giù. E' ciò che mi trasmise in quelle briciole di parole; ma sarò stato curioso, sarà che volevo toccare con mano quello che sapevo che in fondo mi avrebbe turbato, due minuti più tardi, mi trovavo, attraversando la strada, a dividere le acque, come Ulisse fra Scilla e Cariddi, che fai a pugni con il tuo disgusto; come nell'occhio di un ciclone, alla mia sinistra, poliziotti dall'aria di fasci littòri e dall'altra picchetti di uomini dagli ideali bastonati, che tornano sul loro cammino, con il rosso sulle aste, con il rosso fra i denti.  Poco più in là, il solito pulman di turisti, stavolta più che con il viso incredulo chè estasiato, lì a scattare foto; questa l'ennesima figura di disdegno per una città che continua a gettare ombra sui suoi vanti, che preclude un futuro prospero, bensì si getta, di peso, verso il totale degrado, sopratutto idealistico ed intellettuale, fatta di menti acute e altro che passive quali quelle odierne. Per chi non l'abbia ancora capito, per chi ancora persevera nel leggere immondizia giornalistica quali testate di free press, che ancora aborriscono dal citare verità scomode ai Padroni; il 30 settembre ore 14,14.30 un corteo di estrema sinistra, si ritrova in uno scontro con la polizia locale che gli impedisce di raggiungere il monastero occupato da quelli di Casapound, ai fini di applicare la legge, che la Legge si rifiuta di applicare. Ora potrei scrivere le peggiori parole che ora aleggiano nella mia mente, ma una cosa che proprio mi sento scomoda e che non posso non menzionare è il fatto che la polizia, oggettivamente parlando, si è trovata a proteggere l'illegalità, ha evitato che venisse eseguita l'ingiunzione di sfratto stavolta popolare, che legalmente ha da esserci. Sinceramente, salito a casa, cerco di capirne qualcosa in più: casapound, su internet, apparentemente bravi ragazzi, inneggiano ad un neo-robinhoodesimo che propina il vetusto"rubare ai ricchi per dare ai poveri", che garantisce case popolari (che così su due piedi mi sapeva di comunismo); lì per lì mi vien quasi da pensare, ma che son bravi ragazzi questi?! E poi dopo qualche ricerca viene subito a galla la verità, tralaltro scomoda, e che alle masse tentano di celare: Fascismo, puro. di quelli da far inorridire, mi fermo qui, non voglio nemmeno commentare immagini di picchetti littorii, con quel pizzico di brutalità hitleriana. Perchè è questo quello che penso: se ne dovrebbe smettere di parlare, basta con il ricordo, "per non dimenticare "un cavolo! darei di tutto pur di far dimenticare. Gente che sostiene che l'"olocausto" sia soltanto una montatura mediatica, con la scientificità di un creazionista, è il primo a sapere che sia esistito e pronto ad inneggiarne ad uno nuovo. A mio parere, solo dimenticandone si potrà porre fine a tutto ciò, solo non ricordandone più non si susciterà curiosità in menti malate, che veramente non sapranno più cos'è il razzismo, non ne escludo che casi isolati potranno rinascere spontaneamente, ma mai della stessa potenza e sopratutto della stessa portata. Il Neo-fascismo ma più in un senso marcato il neo-nazismo è tutto dovuto al ricordo, a coloro che negandolo, non fanno altro che ispirare curiosità alle menti incerti, di solito già pregiudicate da stupidi comportamenti di gruppo. Facciamola finita, dimentichiamoci tutto, solo cancellandolo dalle nostre memorie potremo far sì che mai tutto succederà. Proprio in quest'era di antimodelli..BASTA! Perchè noi, non vogliamo dei Neri in questa città!

Ultimo aggiornamento Giovedì 01 Ottobre 2009 22:23
 
28 settembre 09: inSolita Solitudine PDF Stampa E-mail

Solita Solitudine

"Oh, ma perchè fai un po di sito?","Forse perchè sto facendo il piano di studi","oooh iaaa fai un po di sito e poi ti do na mano!". Ancora sopra un maledetto foglio, che ci avrebbe profondamente segnato, di lì ad un anno, a quasi (si spera meno) di dodicimesi di sangue amaro. E' strano ma, davanti ai miei occhi si stagliava, quasi una profezia sibillina, il mio futuro, e dietro quell'inchiostro già potevo intravedere tutti i dispiaceri e le giornate passate fra scartoffie intellettuali. Decidere così di fretta, cose così importanti è così difficile, ma anche se con quei quattro amici più fidati, ci si ritrova a circondare un tavolo, è comunque con sè stessi che si viene alla fine a fare i conti, i conti con la paura di starci poi male. Non tanto l'atavico dilemma: piacere o convenienza, inseguire il proprio futuro a testa alta oppure usare un'ignominevole scorciatoia; quanto piuttosto la coscienza di essere in fondo, anche se circondati dal calore, soli con se stessi; coscienti che saranno dolori che ci saremo provocati da noi e sapere che nessuno potrà aiutarci, perchè pur vivendo le stesse esperienze, provando le stesse sensazioni, (parlando materialmente) c'è a chi manca qualche esame e a chi sta totalmente inguaiato (come il sottoscritto) e lentamente, senza accorgersene, ci si sente come una barca alla deriva, una rondine lontana dalle forti correnti a getto lontani dal branco che fra un pugno di mesi sarà con la pergamena in pegno. Anche se ognuno vive come meglio può, e felice, prende strade diverse motivate da voglie di libertà, quando alla fine le smuove con un setaccio di concretezza, non ne rimane che qualche granello, non l'invidia, quanto l'amarezza di aver, in fondo, perso tempo, ti stringe un po lo stomaco. Ma è lì che comunque bisogna chinare il capo, sia in segno ammirazione, ma sopratutto sui libri, e per questo maggiormente motivati e fieri di tale motivazione andare avanti. E sapere che di certo non è stata la pigrizia, quanto piuttosto una sveglia scelta di vita; e che in fondo anche se ci sentiremo come un frutto lasciato lentamente a marcire dentro una cassetta vuota, "è proprio allora che continua la salita", e che il "tempo perso" è solo un detto di genitori amareggiati dalla negazione dei propri progetti, non certo di chi consciamente ha deciso di vivere quell'unica vita che ci si ritrova, magari nella felicità.

Ultimo aggiornamento Lunedì 28 Settembre 2009 19:41
 
31 luglio 09: Esodo Filologico PDF Stampa E-mail

La Chiamavamo Estate

"Mammamiaccheccaldo!","Dai su, che fra una settimana saremo ammollo nelle acque calabresi!". Anche se, domani, più che acque calabresi, mi si prospetta un bel bagno in acque prorie, fra fiumi di automobili e piacevoli brezze da termosifone. "E la chiamano estate, quest'estate senza te" cantava quel simpatico disgraziato, nel senso contrario di aggraziato, di Califano, pensando ad ingegneria; infatti vera e propria estate non possiamo chiamarla, nel senso che, se quella mezza scarpa di tse mette l'esame lunedì, e quella mezza tacca di fm lo mette il 4, penso che entrambi abbiano gettati i presupposti di un bel clima depressivo a noi poveri studentelli, come sempre im corsa dietro l'ennesimo esame. Più invecchia la mia matricola, più mi rendo conto che la conoscenza tende a polverizzare la Nostra felicità estiva, e con lei anche la nostra integrità mentale. Sta a noi ora cercare di guadagnare ogni momento utile, no, non dirò "per essere contenti e spassarcela", ma piuttosto "per studiare e cercare di raggiungere quei 3 (chi 2 chi 5, chi millemila) di settembre", perchè, sì ogni cosa ha la sua importanza, ma anche di estate ne abbiamo una l'anno, e per quanto possa essere fondamentale quel pezzo di finta pergamena appesa al muro, penso che lo sia altrettante la nostra vita, e dei ricordi che ne creiamo ogni giorno. Cioè, la cosa piu importante sarà spassarcela (ovvia), e poi studiare(necessaria ma non sufficiente).Pertanto, cavolo, personalmente penso che comunque non perderò d'occhio quel bel malloppo di sapienza che troneggia sulla mia scrivania, ma sopratutto mi impegnerò a spassarmela. Non perdiamo di vista la nostra umanità, e questa tarda adolescenza che ancora vorrei tenermi stretta. Engineers just wanna have fun!

Ne approfitto di questo mio post, per innanzitutto fare gli auguri di una buona estate a tutti i visitatori casuali causali e non del sito, e ringraziarvi ancora per la fiducia. Vi aspettiamo tutti a settembre, per ricominciare a macinare pagine e pagine, sopratutto del libretto universitario. Ricordatevi, anche maxwell andava in vacanza. Buone Vacanze

Ultimo aggiornamento Venerdì 31 Luglio 2009 12:12
 
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